A rischio la salute pubblica. La nostra inchiesta: gestione della discarica e relazioni con un potente clan della mafia Barese
Colpo di scena nell’indagine sulla cattiva gestione dei rifiuti nella discarica di contrada Martucci, che serve i comuni del bacino ex AtoBa5, tra i quali Conversano. La Procura di Bari conferma quanto da noi denunciato nell’inchiesta “Mafia e Rifiuti”, in cui si parla di cattiva gestione della discarica da parte della Lombardi. E, secondo la nostra inchiesta, ci sarebbero relazioni con la mafia gestita da un potente clan di Bari. Evidentemente la nostra inchiesta (che non si limitava solo all’inscenata del signor Lestingi) ma approfondiva ben oltre, ha trovato riscontri positivi da parte degli inquirenti.
Infatti, la Procura di Bari ora conferma tutto e getta ombre ancora più inquietanti sulla salute pubblica: la discarica di Contrada Martucci, secondo la Procura, ha inquinato la falda acquifera (che finisce anche sulle nostre coste e si trova nel sottosuolo dei nostri terreni). I metalli pesanti sono finiti sui campi e dunque sulle tavole di mezza Italia, come dimostrava la nostra inchiesta sulla ditta “Filom” che coltivava uva su quei terreni. I carabinieri del Noe, su disposizione della procura di Bari, hanno sequestrato i pozzi Laera, P2 e Fillom Valle, in prossimità delle vasche di soccorso di contrada Martucci (dove risiede la discarica).
Ferro, manganese e piombo, questi i materiali ritrovati nei pozzi.
"Le analisi - spiegano gli investigatori - hanno evidenziato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione per quanto riguarda il ferro, il manganese ed il piombo". Un dato, a differenza di quanto riportato dagli altri giornali, emerso in passato proprio grazie alla nostra inchiesta “Mafia e Rifiuti – clicca qui per rileggerla). Riportiamo la nota della Procura. Sussiste "un concreto ed attuale pericolo di contaminazione delle falde acquifere e dei terreni coltivati che ivi insistono".
“È stata riscontrata anche - continuano - un'elevata presenza di nitrati non dipendenti dall'agricoltura, ma di origine antropica avuto riguardo al percolato (di cui si parla nella nostra inchiesta, ndr) proveniente dalla discarica per l'ossidazione delle elevate concentrazioni di ammoniaca".
Polignano si è costituita parte offesa. Ora che anche la Procura conferma la contaminazione dei terreni e delle falde acquifere, resta da capire cosa intende fare la parte politica.
"Alla luce del sequestro dei tre pozzi Laera, P2 e Fillom Valle disposto dalla Procura di Bari – scrive in queste ore Legambiente Puglia - sembra oggi quanto mai concreto ed attuale il rischio di una contaminazione della falda acquifera e dei terreni coltivati che insistono in Contrada Martucci. Siamo fortemente preoccupati per le possibili conseguenze negative sulla salute umana e sulla filiera agroalimentare, senza contare i relativi danni per l’economia locale” – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, qualche ora aver appreso la notizia dai carabinieri del Noe.
GESTIONE MAFIOSA DEI RIFIUTI E RELAZIONI CON IL CLAN DI BARI - CLICCA QUI PER RILEGGERLA
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